After Exodus

ANTEFATTO

I Rohingya sono una minoranza islamica del Myanmar. Nel 2017 le truppe birmane attaccano i villaggi musulmani, e la popolazione più debole è costretta a fuggire in massa. Muovendosi via terra e via mare sulle caratteristiche imbarcazioni a mezzaluna, capaci di affrontare le acque dell’oceano Indiano e i fondi sabbiosi, hanno raggiunto la lingua di terra a sud di Cox’s Bazar, in Bangladesh, uno dei Paesi più poveri al mondo. 

Ho fotografato, grazie alla ONG MOAS, i campi profughi Unchiprang, Shamlapur, e il magacampo di Kutupalong: tutti diversi per numero ed estensione, ma con notevoli elementi in comune: una distesa sterminata di capanne, moltissimi nuclei formati da sole donne con bambini, e la necessità di aiuto esterno per i servizi essenziali: acqua, fognature, scuola, sanità.

STORIA

L’emergenza che li ha costretti alla fuga è finita. Adesso sono in salvo. Eppure, più di un milione di profughi ha davanti una sfida più ardua: la vita quotidiana.

Cibo, acqua, combustibile per cucinare e riscaldarsi, lavoro, scuola, istruzione, sanità.

I campi sono un viavai di persone. E tantissimi bambini: li si vede arrancare con taniche piene d’acqua, le spalle piegate dalla legna, mentre il viso è ricoperto di sudore e di terra dorata. Sconfinano oltre i bordi esterni dei campi, alla ricerca della legna: la vegetazione è stata tagliata e bruciata, lasciando il terreno spoglio, assolato, e privo di protezioni dalle piogge torrenziali del periodo monsonico.

Le acque nere confluiscono in rigagnoli verso il fondo del campo. 

L’acqua potabile viene distribuita in punti specifici, tramite grosse tank in cui la gente si accalca per recuperarne più possibile.

  • Where Cox's Bazar - Bangladesh
  • When 2018