Lo spazio-tempo che si dipana. Il luogo che si allunga ai bordi della fotografia. Che avvolge e soffoca.
Un luogo che non esiste.
C’è un dovere che viene imposto dalla ricerca estetica e fotografica: trovare nuove chiavi espressive.
Usare nuovi strumenti per aprire spazi, campi visivi, nuovi modi di vedere un luogo, un corpo e lo svolgimento una storia.
Usare la pellicola non è un vezzo, ma un bisogno di liberazione da uno schermo digitale, l’esigenza di pre-visualizzare una scena e collocarsi alla giusta distanza.
Usare la Noblex, una macchina panoramica con obiettivo rotante, aumenta la complessità della composizione.
Fotografie che si espandono. Diventano Chronotopos. L’evoluzione dei non-luoghi, dove lo spazio tempo si mescola, si fonde. Le visioni si allungano.